Con l’arrivo della primavera e dell’estate, molte persone affrontano il fastidio delle allergie stagionali. Tuttavia, per coloro che sono abituati a donare sangue o che desiderano farlo per la prima volta, sorgono domande riguardo alle implicazioni delle allergie sul processo di donazione.

L’ambiente e le allergie

Gli allergeni ambientali giocano un ruolo cruciale nello scatenare le allergie stagionali. Si stima che quasi la metà degli italiani possa manifestare disturbi quando si trova all’aperto durante la stagione dei pollini. Tuttavia, gli allergeni possono essere presenti anche all’interno delle abitazioni, dove circa il 20,3% della popolazione sperimenta sintomi allergici comuni. Luoghi chiusi e affollati, come locali pubblici o palestre, possono provocare reazioni allergiche nel 17,4% degli italiani[1].

Identificare i luoghi in cui si passa più tempo è essenziale per individuare le cause delle allergie. Ad esempio, trascorrere molte ore in casa può aumentare la sensibilità agli acari della polvere e ai peli di animali domestici come cani e gatti. Lo stesso vale per l’inquinamento atmosferico: i bambini che abitano al primo piano hanno maggiori probabilità di sviluppare asma e allergie.

Come limitare la sintomatologia allergica

  • Ventilare le stanze al mattino presto o alla sera tardi per ridurre l’esposizione ai pollini e mantenere le finestre chiuse durante le ore più calde del giorno.
  • Prevenire la formazione di muffa asciugando le pareti della doccia e utilizzando deumidificatori.
  • Pulire regolarmente pavimenti, tende e tappeti e cambiare spesso le lenzuola.
  • Utilizzare fodere anti-acaro per cuscini e materassi e preferire mobili in materiali come vinile, legno, metallo e pelle.
  • Lavare gli animali domestici una volta alla settimana per rimuovere gli allergeni presenti nel loro pelo e utilizzare aspirapolveri con filtri specifici.

Quando non posso donare

Durante episodi acuti di raffreddore, congiuntivite, asma, prurito o dermatite, non è possibile effettuare donazioni di sangue o dei suoi derivati, anche se non sono stati assunti farmaci.

Nel caso in cui si stia seguendo una terapia continua con antistaminici, è necessario attendere almeno 15 giorni dalla sospensione del trattamento, a condizione che non si verifichi nuovamente la manifestazione allergica durante questo periodo. È importante notare che gli effetti terapeutici degli antistaminici possono persistere anche dopo l’interruzione del farmaco, fino a 7-10 giorni.

Nel caso di terapia con cortisonici per via orale o inalatoria continua con  broncodilatatori/cortisonici, è richiesta una sospensione di almeno 15 giorni dalla donazione, sempre a patto che i sintomi allergici non si ripresentino durante questo periodo di sospensione.

Per ulteriori informazioni è bene consultare il medico.

 

 

[1] Fonte:  IRCCS Istituto Clinico Humanitas