Grazie a tutti per il lavoro svolto, per la disponibilità, per la collaborazione tra Sanità Pubblica ed Associazioni del Volontariato. A dimostrazione, ancora una volta, che il Sistema Sangue della Regione Emilia Romagna trova la sua forza nella sinergia”. Queste le parole arrivateci qualche settimana fa dal Centro Regionale Sangue – AUSL Bologna, a nome della direttrice Vanda Randi.

Il 21 e 22 settembre scorsi, infatti, il forte senso di solidarietà che da sempre contraddistingue i donatori della nostra regione ha raggiunto un nuovo record. Al Policlinico Sant’Orsola di Bologna sono stati operati 9 trapianti in 24 ore, il tutto mentre avvenivano, in contemporanea, anche due delicate dissezioni dell’aorta in emergenza. Questi risultati sono stati possibili non solo grazie alla capacità organizzativa del Sistema Sanitario, ma anche alla generosità dei donatori emiliano-romagnoli.

I dati parlano chiaro: con 254.269 donazioni di sangue ed emocomponenti (dati aggiornati al 31 dicembre 2020) e 329 strutture sul territorio, l’Emilia-Romagna si attesta al 2° posto in Italia, preceduta solo dalla Lombardia. Inoltre, nei primi 3 mesi di quest’anno si osserva un aumento, rispetto allo stesso periodo del 2020, sia delle unità di sangue intero raccolte (+7,1%), sia delle unità raccolte in aferesi (+16.5%), a testimonianza del fatto che la pandemia da SARS Cov-2 ha inciso solo parzialmente sulle abitudini dei volontari da Piacenza a Rimini.

A cosa serve donare? Molto spesso, a questa domanda tendiamo a rispondere citando i casi di incidente grave o intervento chirurgico, eppure la trasfusione è fondamentale anche in caso di patologie croniche come la talassemia, oppure per combattere gli effetti collaterali di chemioterapie anti-cancro. Il Centro Nazionale Sangue calcola che, nel mondo, ogni 2 secondi una persona abbia bisogno di sangue, e che per interventi complessi (come un trapianto o la protesi d’anca) si utilizzino tra le 10 e le 20 sacche di sangue fresco o plasma. Vi sono poi molti disordini genetici che possono essere trattati solo con la somministrazione di plasma o sostanze da esso derivate.

Anche dal punto di vista della donazione di organi, l’Emilia-Romagna si attesta tra le regioni più sensibili al tema: a stabilirlo è l’ultimo report nazionale, secondo cui nel 2020 – nonostante la pandemia – vi sia stato un calo del 5% nelle donazioni di organi rispetto all’anno precedente.