Il plasma è una componente del sangue i cui componenti possono intervenire nel trattamento di diverse patologie, per questo sono molti i malati che devono poter contare su un’adeguata riserva di scorte.
Cos’è il plasma e quanto se ne può donare?
Il sangue umano è composto per da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine; ma forse non tutti sanno che per circa il 55% si compone di plasma, un liquido a base di acqua, unito a Sali minerali e proteine indispensabili per la vita, come albumina, immunoglobuline o anticorpi e fattori della coagulazione.
Nella donazione di plasma (plasmaferesi) il sangue prelevato viene sottoposto ad una procedura grazie ad un separatore cellulare che, nell’arco di circa 30/40 minuti, permette di restituire al donatore i globuli rossi. Proprio perché i tempi di rigenerazione del plasma sono rapidi, è possibile effettuare una donazione di plasma anche ogni 15 giorni, al contrario di quella di sangue che ha una frequenza massima di tre mesi. Ad ogni prelievo ne vengono raccolti tra i 550 e i 600 cc.
La donazione di plasma è particolarmente indicata per i donatori che hanno valori moderati di emoglobina (Hb) o ematocrito (Ht) e ferritina. Inoltre è suggerita per i donatori appartenenti ai gruppi sanguigni B e AB, per i quali tipicamente vi è una minore richiesta di sangue intero.
A cosa serve il plasma?
Le varie componenti del plasma possono essere destinate al trattamento farmacologico di differenti patologie, anche come integrazione ad altri percorsi terapeutici; ecco alcuni dettagli in merito
Albumina
Interviene in caso di patologie acute, soprattutto croniche di fegato o reni.
Fattori VIII e IX
Il plasma di un donatore permette un adeguato apporto di Fattore VIII e Fattore IX, agenti funzionali alla coagulazione, che sono geneticamente carenti nei soggetti emofiliaci. Grazie ai preparati ottenuti dalla plasmaferesi, ad alta concentrazione e molto efficaci, questi malati possono far fronte a ferite, anche piccole, o traumi senza correre il rischio di emorragie importanti, che li possano mettere in pericolo di vita.
Complesso protrombinico
Anche questo è importante per la coagulazione del sangue e viene utilizzato nel trattamento di pazienti con gravi patologie epatiche, con deficit congeniti di alcuni fattori della coagulazione e per riportare rapidamente a valori normali la capacità coagulativa di pazienti che, per altre malattie di base, sono in trattamento con anticoagulanti orali.
Immunoglobuline (anticorpi)
Grazie al plasma è possibile intervenire in quei soggetti immunodepressi o immunocompromessi, spesso a causa di terapia immunosoppressori (chemio o radioterapie), trasferendo elementi del sistema immunitario attraverso immunoglobuline concentrate. Queste proteine consentono ai riceventi di mettere in atto la necessaria difesa contro infezioni da virus o batteri di fronte a cui non sarebbero in grado di reagire/difendere l’organismo e nemmeno di sviluppare un’immunità per il futuro.
Tutti possono donare il plasma, purché abbiano un’età compresa tra i 18 e i 60 anni, con un peso corporeo maggiore o uguale a 50 kg. Prima di effettuare il prelievo del plasma si viene sottoposti a diverse analisi del sangue, per verificare che i valori di proteinemia, piastrine ed emoglobina siano nella norma e consentano il prelievo in totale sicurezza. Inoltre, per eseguire una trasfusione di plasma donatore e ricevente devono avere lo stesso gruppo sanguigno, poiché nel plasma si trovano anche proteine potenzialmente responsabili di rigetto.
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