La variante Omicron ha messo KO moltissimi donatori, oltre ad alcuni operatori sanitari AVIS, per questo il mese di gennaio appena concluso ha fatto registrare una flessione di donazioni (-20%) che purtroppo conferma la tendenza avviata nella seconda parte del 2021.
Lo scorso anno ha infatti registrato un importante calo dei nuovi donatori rispetto al 2020, nonostante il quale il numero complessivo delle donazioni è rimasto quasi invariato. Nei mesi scorsi a calare drasticamente è stato l’approvvigionamento di plasma, mentre globuli rossi e piastrine hanno subito un minimo decremento che ha consentito un saldo totale positivo seppur di poche decine di unità.
Come far fronte a questa progressiva riduzione delle scorte?
“L’intera Associazione si interroga quotidianamente su come rispondere alle esigenze dei malati che necessitano di trasfusioni – afferma Marco Bellenghi, Presidente AVIS Provinciale Ravenna- e siamo già intervenuti modificando l’attività quotidiana di raccolta per rendere l’organizzazione più efficiente e per dare una risposta ai nuovi bisogni dei donatori. Presto sarà inaugurato il punto di raccolta di Alfonsine completamente rinnovato, e stiamo ampliando quello di Cervia; un altro progetto ancora allo studio riguarda Lugo. Parallelamente è stata potenziata l’attività dei punti di Ravenna, Lugo e Faenza per consentire anche ai referenti delle altre sezioni comunali di usufruire di una maggiore disponibilità di orari e spazi per la prenotazione, a partire da quella pomeridiana. Questo provvedimento è dettato anche dalla necessità di far fronte al calo del personale sanitario, in particolare medico, fenomeno che sta interessando anche la nostra Associazione e a cui abbiamo in minima parte posto rimedio con l’inserimento di alcune figure mediche. Altre ne servirebbero, ma al momento non vi sono disponibilità immediate”.