Sorriso aperto, nessun indugio e subito al lavoro!
Così si è presentato Andrea Flamigni in via Gulli lo scorso 1 febbraio quando ha preso servizio come nuovo responsabile sanitario AVIS Provinciale Ravenna. Con un’esperienza di quasi 15 anni nella direzione sanitaria di diversi Centri termali accreditati in Emilia Romagna, ultimo dei quali quello di Riolo Terme, il dottor Flamigni raccoglie il testimone da Cristina Baccarani in un momento di rinnovamento per l’Associazione, che sta accompagnando donatori e collaboratori attraverso l’emergenza sanitaria.
Chiamato a guidare un team di una trentina tra medici ed infermieri, dipendenti e liberi professionisti collaboratori che operano per l’Associazione nella rete di 22 sezioni e 11 punti di raccolta comunali, Flamigni porta in AVIS Provinciale Ravenna anche una significativa competenza di tipo organizzativo, maturata all’interno delle strutture sanitarie che ha coordinato. Alla luce dei cambiamenti introdotti nella gestione dell’attività di raccolta sangue durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, contribuirà all’ottimizzazione delle procedure e dell’assistenza ai donatori: dall’efficienza dell’agenda e degli appuntamenti per le donazioni alle modalità di selezione dei donatori fino all’aggiornamento del personale medico-sanitario.
“Credo fermamente che il volontariato abbia un ruolo importante all’interno del sistema sanitario – afferma Flamigni, romagnolo DOC nato a Faenza e padre di 4 figli – e la sfida che la Sanità sta affrontando in questo periodo ha bisogno anche del contributo di AVIS Provinciale Ravenna. Nei primi incontri avuti con i nostri medici e infermieri ho potuto constatare che loro per primi sono convinti di questo. E per riuscire in questo, ritengo importante, soprattutto oggi, favorire il confronto fra i colleghi per un servizio ancora migliore per i nostri donatori. Impegno che passa anche da un dialogo costante con il sistema di cure primarie e la medicina del territorio che qui in Romagna continua ad essere una risorsa preziosa ed efficace per la salute dei cittadini”.
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