Alcuni temi che riguardano la salute e la medicina non sono chiari a tutti e fare corretta informazione è sempre molto importante.

Molto spesso, ad esempio, ci si chiede “Una volta che ho donato il sangue o il plasma, questo dove va? Riesco davvero ad aiutare qualcuno che è in difficoltà?”. Oppure, dall’altra parte, chi riceve una trasfusione non conosce esattamente il percorso che ha portato quel sangue che sta ricevendo fino all’ospedale o alla casa di cura in cui viene curato.

Oggi con Marco Bellenghi, Presidente di AVIS Provinciale Ravenna, vogliamo saperne un po’ di più su questo argomento.

“Possiamo dire che il nostro Servizio Sanitario Nazionale è uno dei più efficienti al mondo e garantisce un’assistenza di alto livello che altri paesi ci invidiano. E questo riguarda anche il sistema che regola la donazione di sangue e quello delle trasfusioni, che fa capo al Centro Nazionale Sangue. Esso definisce, controlla e tiene traccia del percorso che ogni singola sacca di sangue o plasma compie, una volta che viene raccolta dal donatore in uno dei centri presenti in tutta Italia.

Nel caso del territorio di Ravenna, dove ci sono 11 punti di raccolta gestiti dall’Avis Provinciale, le unità raccolte vengono inviate all’Officina Trasfusionale di Pievesestina del Laboratorio unico di Area Vasta Romagna, dove sono sottoposte a controlli e test per verificare che siano idonee ad essere ricevute in trasfusione. Le unità di sangue vengono filtrate e poi separate nei suoi emocomponenti: globuli rossi, piastrine e plasma. Questi vengono utilizzati per rispondere ai bisogni trasfusionali dei cittadini dell’Area Vasta Romagna, ma anche dell’intera regione. L’eccedenza viene inviata a compensare la raccolta di tutta Italia per garantire l’autosufficienza in tutto il paese. In casi di emergenza poi, il trasferimento viene organizzato per far fronte a bisogni straordinari da parte di alcuni segmenti della popolazione”.