Molti pensano che la medicina e la scienza oggi abbiano fatto così tanti passi avanti, che alcuni gesti come la donazione del sangue, siano superati. In realtà, oggi, il sangue è prezioso e raro esattamente come secoli fa e l’unica strada per averne a disposizione è la donazione spontanea. Chiediamo a Marco Bellenghi, Presidente di AVIS Provinciale Ravenna, come si fa ad assicurare al sistema sanitario sempre la giusta quantità di sangue.
“Beh, consideriamo che in Italia si effettuano ogni giorno oltre 8mila trasfusioni, di cui 64 nella provincia di Ravenna. Perché ciò sia possibile è importante avere una popolazione di donatori attiva e in salute, per questo la nostra sfida è garantire un numero adeguato di persone che donano sangue e plasma periodicamente.
Chiunque può donare, purché sia in buona salute, condizione che viene verificata dal medico in occasione della selezione dell’aspirante donatore effettuando quella che si chiama “visita di idoneità”, prima di poter iniziare a donare. Successivamente, il donatore è sottoposto a controlli periodici che garantiscono il mantenimento di un buono stato di salute.
Per iniziare a donare occorre avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni e un peso corporeo non inferiore ai 50 kg. Inoltre il medico accerta, attraverso un questionario predisposto dal Ministero della Salute, che non si siano verificate situazioni a rischio di malattie infettive trasmissibili con la trasfusione di sangue ed emocomponenti: mi riferisco a rapporti occasionali, interventi chirurgici, visite in paesi stranieri con epidemie in corso, condizioni queste che possono avere effetti negativi sulla sicurezza del sangue.
Tutti parametri indispensabili per garantire che il sangue donato sia sano e che possa realmente andare a beneficio di chi necessita di una trasfusione”.